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5 consigli per migliorare la fase di ingegnerizzazione in una commessa

Scritto da Mattia Farinelli | 20/03/18 14.55

L’ingegnerizzazione è una fase cruciale della realizzazione di arredo su commessa.

In cosa consiste? Si tratta della fase di collegamento tra la cosiddetta “progettazione architettonica” e la vera e propria produzione.

È il processo che, una volta che l’arredo è stato ideato e sottoposto ad approvazione del cliente, definisce come questo verrà realizzato.

Per questo l’ingegnerizzazione viene anche chiamata “progettazione esecutiva”: proprio perché permette di tradurre le specifiche definite in fase di progettazione architettonica, tenendo conto delle caratteristiche del processo produttivo.

All’atto pratico questo significa che se il progettista o l’architetto stabilisce con il cliente che in una stanza ci sarà un mobile particolare, ad esempio un armadio che segue le pareti e forma un angolo, sarà compito del progettista esecutivo e dell’ufficio tecnico capire come effettivamente quell’armadio potrà essere realizzato: come si incastrano i ripiani, quale ferramenta usare… È responsabilità dell’ufficio tecnico assicurarsi che quell’armadio stia effettivamente in piedi!

Ma la fase di ingegnerizzazione (da non confondersi con l’industrializzazione, più importante per chi produce in serie) non si riduce alle scelte operative dei tecnici o all’integrazione della progettazione sulla base di queste decisioni: l’ufficio tecnico si farà anche carico della realizzazione dei documenti esecutivi, necessari per passare le informazioni sull’arredo da produrre:

  1. alla produzione;
  2. ai fornitori esterni;
  3. agli operatori del post-vendita.

 

Esempio di un esploso con pallinatura di arredo nautico, da un progetto di Pad Project Srl

 

Questi documenti sono principalmente costituiti da:

  1. distinta base (in inglese detta anche BOM, Bill of Materials) che include i cicli di lavorazione, i materiali, le lavorazioni, le ferramenta, i bordi… insomma degli elenchi di tutte le informazioni essenziali per stimare i costi della commessa, per reperire i materiali e per avviare la fase di produzione.
  2. assiemi e esplosi dei singoli assemblati (gli elementi d’arredo), che vengono rappresentati: - nel primo caso, così come verranno prodotti; - nel secondo caso, con il dettaglio delle singole parti separate, evidenziando la struttura del mobile. Gli esplosi sono generalmente correlati da una pallinatura che indica per ogni componente il codice a questo associato: un’informazione vitale per gli addetti alla logistica e al montaggio.
  3. schede tecniche dei singoli componenti che formano il mobile (assemblato): questi documenti servono sia per la produzione interna (riportano le quote e le forature), sia per i fornitori esterni di materiali particolari come vetro o plexiglass.

È intuitivo immaginare come la fase di ingegnerizzazione sia molto più complessa e delicata per le aziende di arredo che lavorano su commessa. Infatti, mentre chi produce a catalogo ingegnerizza e compila la documentazione esecutiva una sola volta, prima del lancio del prodotto sul mercato, chi produce contract e su misura deve ingegnerizzare ogni volta e ogni volta compilare una documentazione sempre diversa.

Inoltre va tenuto in conto il grande livello di complessità che possono raggiungere questi documenti: i progetti contract, così come quelli nautici o navali, sono costituiti di solito da decine di assemblati e migliaia di componenti, realizzati con i materiali più disparati.

Ecco cinque semplici consigli per migliorare la fase di ingegnerizzazione in una commessa di arredo contract e su misura in genere.

 

1. PARTI SEMPRE DA DATI REALI

Come parte dell’ufficio tecnico e di ingegnerizzazione, il tuo compito è quello di riportare “alla realtà” il progetto architettonico dell’arredo.

Per farlo, non puoi contare su dei dati indicativi o su delle stime: avrai bisogno di fare dei rilievi precisi in cantiere e di constatare ogni possibile irregolarità o inconveniente a cui sarà necessario adattare l’arredo.

Il consiglio è: quando possibile, fate personalmente i rilievi in cantiere.

Solo l’occhio del tecnico saprà individuare con esattezza quali informazioni incidono sulla riuscita del progetto e vanno tenute in considerazione nella fase di ingegnerizzazione.

 

2. Riscontro visivo

Probabilmente il progetto da ingegnerizzare ti arriverà nella forma di un layout in 2D, realizzato con AutoCAD da un altro reparto della stessa azienda o da un architetto esterno.

Soprattutto per progetti di una certa complessità, non dare per scontato di riuscire a controllare ogni possibile interferenza ragionando sul progetto 2D e senza evolverlo in un modello tridimensionale.

Molte aziende, ancora oggi, lavorano in 2D come se avessero semplicemente “digitalizzato” il tecnigrafo: con progetti complessi e dalle forme irregolari, questa è una delle principali fonti di errore. La buona notizia è che la maggior parte di queste difficoltà possono essere ovviate semplicemente facendo ricorso a una corretta progettazione in 3D.

In questi termini, il tempo impiegato per progettare con il CAD 3D verrà più che recuperato da un controllo visivo sulle geometrie e dall’immediata disponibilità dei dati.

 

 

3. Automatizzate il più possibile

Sembra scontato dirlo, ma la prassi di tantissime aziende di arredo è ancora quella di compilare manualmente infinite distinte in Excel.

Operazioni monumentali che non solo fanno perdere tantissime ore: risultano anche molto frustranti per i tecnici e comportano un tasso di errore elevatissimo.

Molto spesso, lavorare con un CAD 3D significa ridurre le attività “compilative” dei tecnici e riportarli alla loro principale competenza: la progettazione e l’ingegnerizzazione.

Nel progetto 3D, infatti, i dati sono legati alla geometria e c’è possibilità di estrapolarli automaticamente, arrivando in pochi passaggi alla documentazione esecutiva.

In caso di modifiche di progetto, inoltre, i dati verranno aggiornati automaticamente e avrai la certezza di avere documenti sempre corretti, senza che il tecnico impazzisca per ritrovare uno ad uno tutti i dati di progetto che sono cambiati.

Lavorare con un CAD 3D sicuramente ti aiuterà a raccogliere i dati e automatizzarne l’elaborazione.

Ma attenzione a un dettaglio: non tutti i CAD 3D permettono la generazione automatica della documentazione esecutiva!

 

4. Metodo condiviso: prima di agire, rifletti

Ingegnerizzare l’arredo di un hotel da centinaia di camere non è un viaggio che si comincia senza avere una chiara metodologia.

Il team di lavoro sarà composto da diversi tecnici, i quali dovranno lavorare anche contemporaneamente sullo stesso file e sulla stessa parte di progetto.

Per riuscire a coordinare questa mole di lavoro e evitare che si creino incomprensioni, sovrapposizioni e perdite di tempo, è importante che i progettisti sappiano chiaramente qual è la procedura condivisa da tutto il team.

Nello specifico suggeriamo di:

  • suddividere correttamente la commessa in aree più gestibili; possono essere le stanze o le cabine, i ponti di una barca: l’importante è che si riduca l’area di azione, per massimizzare il controllo e la concentrazione del tecnico. Queste aree possono essere a loro volta suddivise in aree più piccole: parliamo in questo caso di commessa multilivello. Potete farlo anche manualmente, ma meglio con un software che vi supporti nella gestione delle commesse complesse.
  • utilizzare i layer - o livelli - secondo criteri condivisi: chi ha già familiarità con il disegno CAD, conosce la possibilità di raggruppare alcuni elementi in base a delle caratteristiche condivise, ad esempio secondo il materiale o la lavorazione. Questi raggruppamenti permettono di rintracciare istantaneamente gli elementi che hanno la determinata caratteristica e configurarli massivamente (in modalità bulk). Per fare un esempio, potrai selezionare tutti gli elementi in faggio e applicare a tutti una particolare verniciatura. Il consiglio è decidere con il team la modalità più utile di utilizzo di layer o livelli e assicurarsi che tutti seguano la stessa procedura.

Questi sono solo un paio di suggerimenti operativi: in generale per migliorare la fase di ingegnerizzazione in una commessa, non basta concentrarsi sul lavoro del singolo tecnico, ma è importante stabilire delle procedure conosciute e condivise da tutto il team.

 

 

5. Cambiare il metodo condiviso: dopo aver agito, rifletti ancora

Dire “abbiamo sempre fatto così!” non dà frutti, nemmeno (e soprattutto) nel settore dell'arredo contract e su commessa in generale.

È importante avere procedure seguite da tutto il team, ma è ancora più importante un’analisi costante su come ottimizzare queste procedure.

Dove perdete tempo? Quali operazioni sono a più alto rischio d’errore e si devono rifare? Cosa rallenta il team?

Non ci sono risposte buone per tutti: solo voi e il vostro ufficio tecnico sapete come potete affinare le procedure e migliorare i tempi. Non abbiate paura a testare delle modifiche operative: il settore dell’arredo contract e le sue tecnologie cambiano in modo molto rapido, è importante che siate sempre all’erta per capire come ottimizzare la resa.

In un certo senso, anche la fase di ingegnerizzazione va ingegnerizzata.

Neanche a dirlo: è importantissimo che i cambiamenti di procedura vengano comunicati a tutto il team e che tutti i tecnici ne comprendano attivamente le motivazioni, in modo da non generare confusione con imposizioni percepite come arbitrarie.

 

Consiglio Bonus: non avere paura del futuro

In un mondo di innovazioni tecnologiche e di grande competizione, fermarsi ai “soliti metodi operativi” e agli unici strumenti che conosci è un grave errore e il rischio è quello di rimanere indietro rispetto alla concorrenza.

Se il tuo obiettivo è migliorare la fase di ingegnerizzazione in una commessa di arredo contract, la prima cosa che devi mettere sotto analisi è il tuo software CAD.

Quello che usi è lo strumento giusto per il tipo di commesse che prendi in carico?

In generale quello che possiamo dirti è che per delle commesse Contract e complesse in genere, non puoi prescindere da un CAD di progettazione 3D.

Hai bisogno di un controllo visivo e di un controllo sui dati di progetto che un semplice CAD 2D non ti può dare.

Inoltre sicuramente avrai bisogno di utilizzare tutta la forza lavoro dei tuoi tecnici competenti per la vera e propria progettazione e ingegnerizzazione, non impiegandoli come automi che compilano distinte a mano.

Ovviamente un software CAD 3D, per quanto potente e preciso, non sostituirà mai l’esperienza di un tecnico, così come non la sostituiscono una buona procedura e una buona organizzazione.

D’altra parte, un team valido, il giusto strumento e le giuste modalità operative fanno la differenza competitiva e ti permetteranno di migliorare costantemente la fase di ingegnerizzazione nelle commesse di arredo.