Il futuro di arredo su misura, nautico e contract passa per innovazione

Portare le testimonianze di aziende che hanno attuato strategie vincenti nel mondo dell’arredo su misura, nautico e contract per offrire ad altri imprenditori spunti e linee guida.

Questo l’obiettivo che ci siamo prefissati con le 4 sessioni di tavola rotonda che si sono tenute lunedì 11 ottobre.

Il nostro intento - ha dichiarato Roberta Franceschetti (Founder, CEO & Innovation Manager di Planstudio) - è quello di dare la parola ad esperti del settore dell’arredo su misura, nautico e contract, affinché, attraverso la condivisione delle scelte che li hanno portati al successo, possano tracciare la rotta per altre aziende che operano sullo stesso mercato.

 

Nel corso dei diversi interventi, dove si sono alternate imprese che hanno fatto dell’innovazione la loro carta vincente, sono state toccate le seguenti tematiche:

 

Arredo nautico: governare informazioni e sinergie per cogliere le opportunità del futuro

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Sull’argomento sono intervenuti Rino Zaccaro, Founder & CEO - PAD Project  (studio di progettazione specializzato nel settore Luxury Yacht) e Mirko Fulgini, CEO & Sales Director - Ornamobil (azienda manifatturiera del settore nautico e contract). 

Il 2019 ha segnato la ripresa del mercato della nautica con un +30% e, se nel 2020 è riuscito a reggere nonostante la pandemia, il 2021 si chiuderà con un +30% e, soprattutto, avendo riempito tutti gli slot per i prossimi tre anni.

Uno scenario quindi ricco di opportunità per le imprese che operano nel settore ma che richiede la messa in atto di azioni mirate:

  • Garantire l’omogeneità delle informazioni per creare sinergie
  • Sopperire alle problematiche della materia prima
  • Trovare personale specializzato

Usare un sistema che consenta a tutti i soggetti coinvolti nel processo, dalla progettazione alla produzione e messa in opera, di condividere correttamente le informazioni è un aspetto fondamentale per poter essere competitivi sul mercato della nautica.

Come sostiene con convinzione Zaccaro “un progettista non deve saper fare i cubi, deve saper gestire informazioni in ingresso e in uscita, oggi più che mai. Queste informazioni sono veloci, cambiano, bisogna sapere comunicare con le attività produttive, con il cliente, con il cantiere, con le necessità dell’architetto. C’è tutto un mondo di informazioni che va gestito”.

Creare sinergie tra i diversi operatori fino a creare una filiera è un altro dei punti cardine emersi durante la panel session. Proprio come è successo tra PAD Project e Ornamobil che, da anni, collaborano con successo.

Una criticità con cui gli operatori del settore devono fare i conti è, invece, la difficoltà di reperimento delle materie prime.

Diventa quindi fondamentale poter esportare dati e avere una lista dei fabbisogni dei materiali prima del completamento della progettazione, in modo da pianificare gli acquisti in maniera anticipata e garantire i tempi di consegna.

Si è inoltre parlato di una tematica che ha fatto da trait-d’union comune a tutte le sessioni della tavola rotonda ossia il problema di trovare figure qualificate e specializzate.

Una questione generazionale, dove i vecchi hanno l’esperienza ma non sanno usare la tecnologia mentre i giovani sono tecnologici ma non hanno competenze e che, secondo gli esperti, richiede delle azioni mirate da parte della scuola.

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Come un artigiano evolve verso l’industria grazie alla digitalizzazione

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Importante testimonianza di lungimiranza quella portata da Fabio Gradara, Amministratore Delegato - Il Massello, azienda manifatturiera del settore nautico.

Tre dipendenti di una tradizionale falegnameria decidono di mettersi in proprio, dapprima come terzisti. Con la crisi del settore nautico del 2008-2009, realizzano che devono reinventarsi per mettersi in grado di progettare e produrre autonomamente.

Iniziano a mettere in piedi un ufficio tecnico, acquistano la prima macchina a controllo numerico e implementano nei loro processi software evoluti in grado di rispondere alle specifiche esigenze  e di lavorare con i 3D.

 

È solo l’inizio di una rivoluzione in senso tecnologico che ha consentito a Il Massello un’ottimizzazione dei processi del 110%.

Questo ha aperto all’azienda, che oggi conta 34 dipendenti, la possibilità di diventare fornitori di del settore nautico, grazie alla capacità di:

  • gestire commesse sempre più complesse e personalizzate;
  • garantire il rispetto dei tempi di consegna.

L’efficienza si ottiene digitalizzando l’azienda” - afferma Fabio Gradara, che prosegue - “adottare un sistema innovativo è un investimento che va fatto. Abbatte i tempi di progettazione e quelli di manodopera. Se non si fa questo passo si rischia di rimanere a traino di aziende che questo passo lo hanno fatto”.

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Il contract nel segmento Luxury: essere flessibili per adattarsi alle esigenze di un mercato in continuo cambiamento

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Parola d'ordine: flessibilità. È quanto emerso dall’esperienza di S2, industria del mondo "su misura" nel contract, operante nei segmenti luxury & business, che conta 220 dipendenti dislocati in 8 stabilimenti.

Fino al 2008 eravamo un’azienda artigiana con il cuore da industria. Oggi siamo un’industria con il cuore di un artigiano”.

Con queste parole Gianluca Teodori, IT & Organization Manager di S2, ha riassunto l’importante cambiamento che li ha portati a diventare non più solo fornitori della parte di arredo ma anche, in alcuni casi, dei general contractor.

 

La chiave di svolta è stata l’adozione di sistemi informatici in grado di calarsi nella realtà con le particolarità di un settore, quello del lusso, che cambia continuamente e rapidamente.

La gestione delle modifiche - afferma Francesco Seraghiti, Technical Office Assistant - S2 - è una delle cose più difficili all’interno di un sistema tutto codificato e deve essere gestita con sistemi molto flessibili perché - continua - il cliente vuole la modifica, paga la modifica e tu non gliela puoi negare”.

Gli imprenditori hanno poi sottolineato l’importanza di creare un distretto dove non si parla più di collaborazione cliente-fornitore ma di partner che parlano la stessa lingua.

Sfruttare gli stessi sistemi comunicativi permette di fare rete sfruttando le diverse competenze di tutti gli operatori coinvolti ottimizzando tempo e risorse.

L’uso di sistemi innovativi permette inoltre di far fronte alle problematiche nel reperimento delle materie prime. Commesse sempre più personalizzate non consentono più di fare magazzino. Diventa così fondamentale calcolare il fabbisogno in anticipo.

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Innovare il proprio ruolo di artigiano per affacciarsi a nuovi segmenti di mercato

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A chiudere le quattro sessioni di tavola rotonda sono stati  Michele Fabbrizi, Titolare - Fabbrizi Arredamenti, azienda artigiana operante nei settori arredo residenziale, negozi e contract e  Gianluca Romani, Responsabile Tecnico Commerciale e titolare - Ecleptica, azienda artigiana operante nel settore arredo su misura chiavi in mano e dal 2020 anche arredo nautico.

Ad accomunare queste due realtà, il fatto di aver preso in mano aziende di tipo tradizionale, in cui i genitori erano soci, ed averle condotte verso la modernità affrontando le ostilità del passaggio generazionale, attraverso l’innovazione tecnologica.

Dal confronto è emerso come, per riuscire ad affacciarsi a nuovi segmenti di mercato, sia necessario cavalcare l’onda di quello che le grandi industrie richiedono.

Se la grande azienda si evolve, utilizza strumenti nuovi“ - sostiene Michele Fabbrizi - “noi dobbiamo starle dietro o la collaborazione finisce”. 

Dello stesso avviso anche Gianluca Romani che afferma “bisogna prendere dalle aziende più grandi. Noi pensiamo di sviluppare ogni ambito dell’azienda come fosse un’industria”.

Fondamentale quindi adottare un approccio tecnologico, anche se si è una piccola azienda, per non essere tagliati fuori dal mercato.

Una produzione che diventa sempre più personalizzata e diversificata non è più gestibile “ad occhio” come facevano gli artigiani fino a qualche anno fa, ma necessita di strumenti di progettazione e di software che la supportino.

L’adozione di un sistema evoluto che consente di gestire le informazioni e tutte le fasi dal progetto alla produzione alla messa in opera è un passaggio a cui neanche il piccolo artigiano può sottrarsi.

Prima facevamo solamente la parte legno mentre tutto il resto era fornito dal cliente” dichiara Michele Fabbrizi - “Oggi, invece, ci richiedono un mobile finito quindi significa che spetta a noi tutta la procedura”.

In questo quadro la collaborazione tra gli stessi artigiani diventa fondamentale.

Utilizzando le stesse tecnologie e la stessa idea di processo è tutto più semplice” afferma Gianluca Romani.
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Ringraziamo i nostri ospiti, che hanno condiviso le loro esperienze e ci hanno offerto tantissime riflessioni davvero interessanti.

Appuntamento al prossimo anno!

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