Configuratore per arredo: cos'è e in cosa è diverso da un CAD

Ti sei mai trovato con una matita in mano davanti a un foglio bianco?

Se conosci questa sensazione, andando avanti nella lettura ti sarà semplice capire cos'è un configuratore e in cosa è diverso da un software CAD.Ma andiamo per gradi.

Probabilmente leggi questo articolo perché stai valutando quale tecnologia possa essere migliore per la tua azienda.

Sono riflessioni che probabilmente fai tutti i giorni e in particolare nel momento della scelta del software che possa supportare al meglio i tuoi processi produttivi.

Come sempre la domanda è solo la punta dell’iceberg: per arrivare ad una risposta completa e soddisfacente è importante analizzare, per prima cosa, gli obiettivi aziendali.

 

cos'è un configuratore per arredamento

 

Solo in questo modo sarà possibile fare una riflessione strutturata su quale sia il mezzo migliore per raggiungere i tuoi obiettivi, in termini di:

  • velocizzazione del time-to-market;

  • eliminazione degli errori;

  • automatizzazione dei processi;

  • miglioramento della qualità degli output: sia del prodotto, che della documentazione esecutiva che si scambia con committenza e fornitori.

Attenzione: gli obiettivi possono essere tanti e diversi, a seconda delle caratteristiche della tua azienda.

Non dimenticare, però, che la qualità del processo, l’affidabilità dell’azienda, la capacità di gestire commesse complesse e di rispettare i tempi e le scadenze stabiliti contrattualmente sono anche un termine importante che la committenza e i contractors utilizzano anche per scegliere a chi affidare un lavoro o progetto.

L’attenzione ai processi, alla tecnologia, agli strumenti software e ai flussi operativi è oggi un valore distintivo che permette alla tua azienda di distinguersi rispetto alla concorrenza.

Detto questo: se ti stai chiedendo se scegliere un configuratore o un CAD, serve un passo indietro.

Che cos’è un configuratore?

Cos’è un CAD?

In cosa differiscono e quale serve alla tua azienda?

Facciamo chiarezza.

 

Cos’è un configuratore per arredamento?

Configuratori e CAD sono strumenti molto diversi, che nascono per aziende di arredo con diverse modalità produttive e per gestire momenti diversi del processo che porta alla produzione di arredo.

Cominciamo da una definizione.

Cos’è un configuratore? Un configuratore per arredamento è un particolare tipo di software che permette, secondo criteri determinati a monte, di definire le caratteristiche di un elemento di arredo, personalizzandolo.

Per essere più chiari: con un configuratore posso selezionare un elemento di arredo a catalogo e definirne alcune caratteristiche o parametri predefiniti:

  • dimensioni: una scrivania può essere ad esempio disponibile in più di una lunghezza; il configuratore permetterà di selezionare quella desiderata.

  • materiale e finiture

  • colore

  • elementi commercializzati (ferramenta, maniglie…)

Questi sono i principali parametri che possono essere appunto configurati; lo si fa tramite apposite tabelle a domanda e risposta.

Semplice? Esatto.

Il configuratore è il mezzo principale che permette a rivenditori e personale non tecnico di selezionare, modificare e presentare l’arredo al cliente finale.

La semplicità del configuratore risiede in buona parte proprio nelle sue regole: non è uno strumento con cui si parte da zero, ma che permette di modificare parametri pre-impostati in modo semplice.

Insomma: lavorare con un configuratore non è affatto come impugnare la matita davanti a un foglio bianco, è anzi molto più simile al gesto di colorare a scelta un disegno pre-stampato.

Per questo il configuratore è lo strumento del personale tecnico-commerciale e non dei veri e propri progettisti: non è lo strumento attraverso il quale si arriva a disegnare e progettare un nuovo arredo o un prototipo, ma parte da modelli e regole già definiti a monte.

 

cos'è un configuratore - lo strumento principale dei rivenditori di

 

Vantaggi e svantaggi di un configuratore per arredamento

I vantaggi principali di un configuratore per arredamento sono sicuramente la semplicità e la velocità: il rivenditore sceglie in autonomia fra gli articoli predisposti a libreria e messi a disposizione dall’azienda che produce, scegliendo fra variabili predisposte e arrivando velocemente a una presentazione grafica da mostrare all’utente finale.

In questo senso il configuratore è uno strumento efficace di vendita, permettendo all’utente finale di farsi subito un’idea completa di quale sarà il risultato finale.

Allo stesso tempo, poiché l’arredo è già stato codificato a monte e sono già stati impostati i calcoli e i parametri che portano alla quantificazione di materiali ed elementi commercializzati necessari, il configuratore in alcuni casi potrà portare anche alla cosiddetta B.O.M. (Bill of Materials), cioè la distinta base degli elementi.

L’altro vantaggio, che è una diretta conseguenza di quelli appena elencati, è che il configuratore può essere utilizzato da un utente meno "specializzato": non c’è bisogno di un progettista-ingegnerizzatore per modificare i parametri, perché il lavoro complesso di modellazione e prototipazione è stato fatto a monte, con un altro tipo di software, da utenti specializzati.

 

Qual è l’altro lato della medaglia del configuratore?

Gli svantaggi hanno la stessa origine dei vantaggi. Stiamo parlando di:

  • Eccessiva semplicità: per l’azienda che progetta e produce su commessa, non esistono modelli da cui partire per creare l’arredo; ogni volta si ricrea tutto da capo, l’arredo nasce da un progetto architettonico ed è strettamente legato al rilievo. Comunque anche per le aziende che producono per il retail e si avvalgono di rivenditori, il configuratore non può essere il corretto strumento per progettare i modelli che poi entreranno in catalogo e per realizzare i diversi prototipi che porteranno all’elemento finale.

  • Rigidità: chi progetta e produce arredo su commessa, o studia e realizza i prototipi per l’arredo in serie, ha bisogno di grande flessibilità. Deve poter creare da zero l’arredo e seguire diversi input per valutare più modalità e scegliere quella corretta e definitiva. Un lavoro di tale complessità e dinamicità non può essere fatto con un configuratore, che lavora, come abbiamo visto, su parametri rigidi e predefiniti.

  • Lentezza di impostazione: la velocità di inserimento e visualizzazione che permette il configuratore di arredamento deriva tutta da una parametrizzazione spinta del modello a catalogo. Questo permette di dare vincoli precisi e di far sì che anche un operatore meno tecnico possa definire le caratteristiche dell’arredo. Questa parametrizzazione implica che ci sia a monte un lavoro di sviluppo informatico, per tradurre il modello progettato in uno schema regolato e fruibile con semplicità: la rapidità di inserimento del configuratore non è gratis. Viene pagata con ore di sviluppo per creare i parametri che lo rendono semplice e fruibile: conviene? Dipende da quanto viene usato il modello. Se il modello viene distribuito fra rivenditori per essere utilizzato e presentato a molti utenti nell’arco di un periodo di tempo ragionevole: conviene. Altrimenti, se il rapporto fra prodotto e progetto è 1 a 1, come nell’arredo prodotto su commessa, o si avvicina comunque a questi numeri, perché si prevedono piccoli lotti di produzione… allora no, se hai capito cos’è un configuratore, sai che quasi certamente in questo caso non è la scelta corretta.

 

Cos’è un CAD per arredamento e chi lo utilizza?

CAD è l’acronimo che sta per Computer Aided Design.

È il nome stesso che lo dice: un CAD è uno strumento per progettare l’arredo.

Per partire da zero e rappresentare tecnicamente un elemento d’arredo che prima non c’era e proprio per questo richiede che a utilizzarlo sia un tecnico progettista.

Per lo stesso motivo è uno strumento che si utilizza nelle situazioni in cui è richiesta massima flessibilità e in cui è necessaria la possibilità di vagliare diverse opzioni, in relazione alle scelte di committenza o del product designer sia in relazione alle necessità di cantiere.

Il software CAD è lo strumento tecnico dell’ufficio progettazione e ingegnerizzazione e serve a tradurre in rappresentazione tecnica l’idea della committenza del designer/architetto, per poterla comunicare efficacemente e in modo completo alla produzione.

Non è quindi prettamente uno strumento di vendita al dettaglio, anche se può esserlo per progetti più grandi e remunerativi: infatti, ci sono CAD come MicroStation che includono motori di rendering fotorealistici e che quindi diventano uno strumento fondamentale nella presentazione efficace di progetti su commessa (da MicroStation, con un modulo chiamato LumenRT, si arriva addirittura a realizzare animazioni che permettono dei tour virtuali nell’ambiente arredato).

È uno strumento di disegno tecnico che può essere in 2D o in 3D, parametrico o libero (o entrambi).

In modi diversi uno strumento CAD serve sia alle aziende di arredo contract e su commessa, che alle aziende di arredo in serie e retail.

 

Vediamo in che modo.

 

Aziende di arredo contract e su commessa

Uno strumento CAD efficiente è vitale per un’azienda di arredo contract e su commessa. In questo settore, infatti:

  • il rapporto progettazione-produzione è 1 a 1 (o vi si avvicina molto): non ha senso passare ore a sviluppare un modello per configuratore che poi verrà usato una sola volta;

  • l’arredo è particolare, ogni volta diverso, e include i materiali più disparati: impensabile pensare che una grande commessa di arredo sia tutta racchiusa nei parametri di un configuratore;

  • le modifiche sono all’ordine del giorno e devono poter essere effettuate in tempo reale dal progettista (nel configuratore sarebbe necessario un intervento di un tecnico informatico per cambiare le regole a monte)

  • i tempi che intercorrono fra approvazione della commessa e data di consegna sono brevi: l’azienda ha bisogno di un software non eccessivamente vincolato, che le dia possibilità di agire direttamente sul progetto e di realizzarlo in tempi brevi, mandando in produzione quanto necessario.

Aziende di arredo in serie e per il retail

È vero, abbiamo visto che questo tipo di aziende sono quelle che hanno maggiormente interesse ad utilizzare correntemente un configuratore per arredamento.

Ciò non toglie che anche questo tipo di aziende ha necessità di un software CAD.

I modelli che vengono inseriti nel configuratore e che vengono selezionati ed utilizzati da rivenditori e tecnici-commerciali devono essere a monte disegnati, progettati e ingegnerizzati, definendo delle regole precise.

Lo strumento per questa progettazione è indubbiamente il software CAD.

Inoltre, al giorno d’oggi, i prodotti a catalogo hanno vita breve: c’è un ricambio di modelli continuo, i lotti di produzione sono più piccoli e lo studio del prodotto e del modello non si ferma mai.

Anche le aziende che producono per il retail hanno uffici tecnici e ingegnerizzazione sempre attivi e operativi, proprio come le aziende che producono su commessa.

Se ci pensate, in effetti, realizzare un prototipo di arredo è come realizzare una elemento per una commessa: il rapporto fra progetto è prodotto è comunque uno a uno.

La più grande esigenza delle aziende di questo tipo è ora velocizzare il time-to-market ovvero il tempo intercorre tra l’ideazione del prototipo, la realizzazione, il test e la messa in produzione del prodotto finito.

Per questa operazione è necessario un software CAD!

 

Vantaggi e svantaggi di un software CAD per arredamento

Affrontiamo questo argomento in breve, perché i vantaggi dell’utilizzo di un software CAD in un’azienda d’arredo sono sicuramente già emersi dai paragrafi precedenti.

All’atto pratico, parlare semplicemente di vantaggi è limitante: la scelta di un software CAD in alcune situazioni non è solo vantaggiosa, ma obbligata.

Si tratta appunto in cui l’azienda di arredo ha necessità operativa di creare i propri progetti e modelli, sia in relazione a nuove linee di prodotto, sia in relazione a commesse uniche e complesse.

Un software CAD dà all’azienda:

  • la flessibilità di realizzare disegni e prototipi in modo molto libero (il grado di libertà di disegno dipende molto anche dal fatto che il CAD sia libero o parametrico);

  • la velocità di modificare senza sottostare a vincoli predefiniti (anche questa caratteristica varia in intensità a seconda del tipo di CAD con cui lavora).

Ma c’è qualcosa di più: facendo un passo indietro, si può vedere che il CAD non è solo lo strumento di disegno tecnico che permette di tracciare righe e rappresentare l’arredo.

Un CAD 3D è il mezzo con cui, disegnando e attribuendo identità al progetto, si dà vita ad una base dati importantissima, che è essa stessa un asset aziendale.

Così, la presenza di una base dati ordinata ne permette l’utilizzo e la comunicazione: in questo modo il CAD può diventare il centro di un processo razionalizzato di gestione della commessa o della prototipazione.

Ad esempio, con PROGENIO MAXX, la piattaforma di gestione della commessa verticalizzata per l’arredo, si segue proprio questa filosofia: al modello 3D realizzato con CAD MicroStation si attribuiscono i dati al progetto, che poi vengono comunicati e utilizzati nelle forme adatte ai diversi reparti aziendali.

Tutti i reparti afferiscono allo stesso dato che è quindi necessariamente corretto e elimina il rischio di errori e impedisce l’effetto “telefono senza fili” nel passaggio di dati da un reparto all’altro.

Inoltre in questo modo i dati del CAD vengono utilizzati anche per redigere automaticamente tutta la documentazione esecutiva: questo significa che dalla distinta base (B.O.M.) alle liste di taglio e di produzione, fino alle schede tecniche o alle liste dei fabbisogni per i fornitori, vengono create automaticamente senza la necessità che un operatori si fermi per compilarle manualmente, rischiando di sbagliare in ogni momento.

Progenio è un CAD per arredamento e molto di più

Gli svantaggi del CAD? Anche qui non possiamo parlare di veri e propri svantaggi, ma piuttosto di diverse caratteristiche.

Non può essere utilizzato da operatori non formati: ma questo è normale, mettereste un operatore non formato ad operare la macchina CNC?

Un CAD è un impegno economico maggiore: ma è uno strumento operativo di lavoro, di progettazione, ed è - nella moderna gestione della commessa - il cuore pulsante di tutto il processo, che assimila, filtra e comunica i dati di progetto.

Il costo di un software CAD (di un buon software CAD!) è di solito più che giustificato da un’operatività ottimizzata e da un risparmio esponenziale su tempi e costi di gestione.

 

CAD o configuratore: in un’azienda strutturata, non si escludono

Per tirare le fila del discorso: cos'è un configuratore? In cosa è diverso da un CAD?

Il configuratore è principalmente uno strumento di vendita al dettaglio, mentre il CAD è uno strumento di progettazione e di R&S, che è necessario all'azienda che fa su misura e contract (quindi non passa dal rivenditore) oppure all'azienda che ha rivenditore ma che ha bisogno di uno strumento per elaborare, studiare e testare i prototipi in tempo reale, velocizzando il time-to-market.

Quindi, se sei arrivato qui chiedendoti cos’è un configuratore di arredamento e come scegliere tra un configuratore e un software CAD, ora avrai visto che la vera domanda da porti è: di che cosa ha bisogno la mia azienda?

E la risposta varia a seconda della tipologia di azienda.

Un’azienda che si occupa di arredo su commessa o su misura in genere normalmente non si appoggia a punti vendita: ogni commessa è a sé stante, ha diversi documenti di progetto e l’architettonico viene generalmente definito dalla committenza con un architetto di fiducia.

Compito dell’azienda in questo caso non è “adattare” nel limite di un parametro una libreria di prototipi già ingegnerizzati.

Al contrario, il compito dell’azienda in questo caso è dare vita e funzionalità a un arredo nuovo, concepito unicamente per la commessa a cui si sta lavorando.

Per questo tipo di progetti e di aziende un configuratore non è utile: l’azienda possiede un ufficio tecnico e ingegnerizzazione formato da utenti esperti che devono poter realizzare con grande libertà, flessibilità e agilità di modifica, esattamente quanto richiesto dalla committenza.

Per fare questo è necessario un CAD: non è possibile pensare di progettare arredo complesso con i vincoli posti da un configuratore.

Di più: per l’arredo su commessa, un CAD è necessario e non sufficiente.

 

Il CAD è necessario ma non sufficiente per un'azienda di arredo

 

La progettazione CAD è tecnica e non ha il solo scopo di rappresentare il progetto; serve anche e soprattutto a “informare” il progetto dei dati necessari alla produzione.

Con la giusta piattaforma, i dati del CAD possono essere utilizzati per generare in automatico la documentazione di produzione, come la distinta base o B.O.M. di cui abbiamo già parlato.

In questo modo i dati di progetto si inseriscono in un flusso operativo che parte dalla committenza e dall'architettonico, prendendo forma nel progetto esecutivo e arrivando alla produzione dell’arredo.

Se invece parliamo di un’azienda che produce in serie, le strade sono due e dipendono dall’incidenza percentuale della prototipazione sulla produzione.

 

1. Se la prototipazione è poca o assente

 L’azienda fa riferimento a un catalogo consolidato negli anni e che subisce poche modifiche e innovazioni, il configuratore può essere considerato l’unico strumento necessario. Un’azienda di questo tipo non avrà un ufficio tecnico interno, ma tecnici commerciali e rivenditori che, tramite il configuratore, combinano e presentano il prodotto al cliente finale.

Postilla: le aziende di questo tipo, ormai, sono davvero poche.

La maggior parte delle aziende che producono arredamento in serie, attualmente sono quelle che andiamo a descrivere nel caso 2.

 

2. Se si ha produzione seriale a piccoli lotti o a grande ricambio dei prodotti a catalogo.

In questo tipo di aziende, si ha una forte incidenza della prototipazione, proprio perché ogni nuovo arredo a catalogo viene prima completamente studiato e ingegnerizzato. Ne viene inoltre realizzata la documentazione esecutiva, tenendo conto anche, eventualmente, dei parametri entro i quali l’arredo a catalogo può variare.

In questo caso serve necessariamente un CAD.

Perché? Perché la prototipazione ha dinamiche molto simili a quelle dell’arredo su misura:

  • il prototipo è unico;
  • deve essere realizzato velocemente e altrettanto velocemente modificato;
  • l’operatore deve essere in grado di realizzare in modo automatico le distinte dei materiali e la documentazione esecutiva necessaria per mandare l’arredo in produzione.

 

Configuratore vs CAD: conclusioni

In una grande azienda del seriale, il processo di studio di nuovi prototipi e processi è continuo e ogni prototipo è praticamente una commessa interna!

Serve anche il configuratore? Generalmente sì, per le ragioni di cui abbiamo parlato diffusamente nell’articolo.

Il confronto configuratore grafico vs. CAD, quindi, non regge: sono due strumenti diversi che hanno funzioni diverse e che aprono possibilità diverse.

Il configuratore è uno strumento “semplificato” che si muove entro parametri ben definiti e che può essere utilizzato anche da un operatore meno tecnico.

Il CAD invece è lo strumento che mette il progettista davanti al foglio bianco: certo, con più incertezza e con la richiesta di maggiore competenza, ma anche con la sicurezza di poter realizzare grandi cose, con flessibilità e senza vincoli rigidi.

Un ufficio tecnico come quello di un’azienda di arredo su commessa o di un’azienda di arredo in serie con forte prototipazione non può prescindere dall’utilizzo di un CAD per progettare e ingegnerizzare con la flessibilità e agilità necessarie.

Come sempre, però, l’invito è a non soffermarsi solo sullo strumento: sono i processi operativi pensati e studiati per la tua azienda che la rendono competitiva e affidabile.

Il software che utilizzi per mettere in atto i processi è un mezzo e la scelta di configuratore o CAD non è fine a se stessa, ma deve essere sempre contestualizzata e rapportata alle necessità della tua azienda e delle tue modalità di lavoro.

 

cad migliore arredo su misura

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